Intervista a Chiara Ranalli
“La potenza è nulla senza controllo”. Così recitava una famosa pubblicità del passato con, tra gli altri, Ronaldo protagonista. A Pescara nasceva proprio in quegli anni Chiara Ranalli, e nessuno poteva immaginare che quello slogan le sarebbe poi calzato a pennello in futuro. Perché la 24enne, seppur ancora giovanissima, ha già ampiamente dimostrato di essere un’implacabile bomber. Non certo sui campi di calcio come “Il Fenomeno”, ma nelle piscine di mezza Italia: è proprio nella sua acqua che la giocatrice della SIS Roma sta confermando quanto di buono le abbiamo visto fare in questo promettente inizio di carriera, contribuendo all’ottima prima parte di stagione della squadra capitolina.
Primato in classifica societario e presenza costante tra le top scorer del Campionato di A1, cosa vuol dire giocare per la SIS Roma? Che rapporto hai con la città?
Giocare con la SIS Roma significa mettermi in gioco, trovare il mio ruolo all’interno della squadra. Ho nuovi stimoli e mi trovo benissimo con le compagne, l'allenatore Marco Capanna e la società. La città mi piace molto: amo il mare e la mia famiglia, e qui riesco a stare vicino ad entrambi.
Cosa rimane dell’esperienza giovanile pescarese alle Naiadi? Qual è stato il contributo formativo del Plebiscito Padova nella tua carriera da atleta professionista?
Le Naiadi sono casa mia, ci sono cresciuta. Non sarò mai abbastanza grata a quella piscina. Allo stesso modo Padova: ho passato tre stagioni fantastiche che mi hanno dato tanto sia a livello sportivo che personale.
Attaccante prolifico dalle grandi capacità natatorie e realizzative. Quali sono i tuoi riti pre-gara?
Sono troppo scaramantica per svelare i miei riti pre-gara e ad ogni modo sono veramente troppi!
Raccontaci il tuo gol più bello e significativo mai realizzato. Quali sono i tuoi pensieri prima di lanciare la palla in porta e quali quelli appena dopo il gonfiarsi della rete?
Non ricordo i miei goal, belli o brutti che siano si pensa sempre al dopo. Diciamo che non ragioni tantissimo prima di lasciare la palla... è puro istinto. Dopo il tiro, vedi se l’istinto aveva ragione oppure no!
“Se non fossi stata giocatrice di pallanuoto, sarei sicuramente...” Continua tu la frase. Parlaci dei tuoi hobby fuori vasca.
Se non avessi giocato a pallanuoto non so come avrei impiegato il mio tempo oltre a studiare. Magari mi sarei buttata in politica, ma di base ho sempre amato il mare, quindi suppongo che avrei trovato uno spazio sempre nel mondo acquatico.
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