Con la Nazionale Italiana di Para Ice Hockey in cerca di conferme ai prossimi Mondiali in programma a maggio in Canada, diamo uno sguardo ravvicinato a una delle giovani leve più promettenti dell’intero movimento.

Hockey
di Simone Colongo
@sim_uan

La maturità di Matteo Remotti


Nelle file dei South-Tyrol Eagles, campioni d’Italia di Para Ice Hockey, si fa sempre più largo il nome del giovanissimo Matteo Remotti Marnini. Il 23enne bolzanino è già entrato in pianta stabile nel giro della Nazionale Italiana, partecipando alle ultime Paralimpiadi disputate a Pechino. Lo splendido quinto posto nella kermesse a cinque cerchi è un primo importante step in vista della manifestazione del 2026, che si disputerà a Milano e Cortina, sul ghiaccio di casa. Un percorso che vede Remotti in prima fila con le sue Aquile del Sud Tirolo, alla ricerca del 10° titolo italiano consecutivo. Ma dietro all’innegabile propensione di Matteo alla vittoria si cela un ragazzo dai sani principi, che fonda tutti i suoi successi su una serie di imprescindibili valori.


Credits | Marco Mantovani

Come nasce la passione per l’Hockey? Quando hai capito che poteva diventare il tuo sport?

Vivendo in Alto Adige, l’Hockey è conosciuto e molto più praticato rispetto al Calcio, ma è grazie a Werner Winkler, Ruper Kanestrin e Christoph Depaoli che nel 2012 ho iniziato a giocare a Para Ice Hockey e a coltivare (oltre alle passioni precedenti per diversi sport, alimentate grazie ai miei genitori e alla scuola) la passione per questa disciplina. Dato che qualche anno prima avevano creato una selezione giovanile (di Aquilotti) per ampliare il movimento, proprio nel paesino vicino a dove abitavo, dal giorno che mi hanno fatto provare questo bellissimo sport ho capito che poteva fare per me, soprattutto perché ho sempre amato e praticato sport di squadra.

Cosa vuol dire per te giocare per la Nazionale Italiana? Raccontaci nel dettaglio la tua prima marcatura in azzurro.

Per me giocare con la Nazionale e vestire la maglia azzurra è motivo di grande orgoglio, e soprattutto mi stimola a dare il massimo quando scendo sul ghiaccio (anche col Club) sia durante le partite che durante gli allenamenti; mi incentiva inoltre a migliorare sempre di più stagione dopo stagione, e a pormi sempre nuovi obiettivi da raggiungere per la mia nazione. Il primo gol in Nazionale è arrivato nel 2020 al Torneo Internazionale di Torino contro la Norvegia, torneo poi vinto dopo ottime prestazioni da parte di tutta la squadra.

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi sportivi? Come ti stai preparando per le Paralimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026?

I miei prossimi obiettivi sono: concludere al meglio la stagione col Club, lottando fino in fondo per vincere il campionato italiano; con la Nazionale, invece, punto ad arrivare al meglio all’appuntamento dei Mondiali, che si terranno a fine maggio in Canada. In vista delle Paralimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026 ci stiamo preparando (sia grazie allo staff della Nazionale - in particolar modo al preparatore atletico Terry Rosini - che allo staff delle Eagles) con diversi allenamenti sul ghiaccio, compresi raduni, amichevoli, e tornei di livello internazionale. In seguito abbineremo il tutto anche ad allenamenti in palestra, mentre in estate ci concentreremo su handbike e nuoto.

Chi è il tuo idolo sportivo? Quali valori ammirati riporti sul ghiaccio nell’arco dei 45 minuti?

Essendo un grande tifoso di calcio e in particolar modo dell’Inter, il mio idolo è Javier Zanetti, storico capitano dell’Inter. Provo la stessa ammirazione anche per Andrea Chiarotti, storico capitano della nazionale di Para ice hockey. Da entrambi gli atleti ho appreso molti valori che loro trasmettevano dentro e fuori dal campo, e che cerco di replicare durante i 45 min di partita: il rispetto verso l’avversario, che cerco di mettere in atto durante ogni match; l’attaccamento alla maglia e lo spirito di sacrificio per la squadra e i compagni, valore molto importante per raggiungere qualsiasi traguardo (anche quelli prefissati a inizio stagione); e infine la grinta e il non mollare mai fino a fine partita, anche se le cose non vanno per il verso giusto.

Chi è Matteo Remotti Marnini fuori dal campo? Quali sono i tuoi hobby?

Matteo Remotti Marnini fuori dal ghiaccio è un ragazzo di 23 anni che lavora nella Biblioteca Civica di Bolzano, amante dello sport in generale, e soprattutto del calcio. Nel tempo libero vado spesso a fare giri e passeggiate in montagna, con amici e famigliari. Poi mi piace molto andare al cinema, o guardare serie tv ed eventi sportivi, sempre in compagnia; e oltre all’Hockey, soprattutto d’estate, mi godo le bellissime ciclabili della mia regione con l’handibke. Appena possibile vado al mare, perché adoro nuotare e viaggiare alla scoperta di nuove località e culture.


Credits | Marco Mantovani
 

SEGUICI SU INSTAGRAM
SEGUICI SU FACEBOOK
ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER

VISITA LO SHOP
SOSTIENI IL NOSTRO PROGETTO                         

︎



Contact

Email
Instagram

Facebook
Newsletter

Merchandising
Support Us
Cookie Policy

Privacy Policy
Manifesto

Ci impegniamo a realizzare un magazine inclusivo per tutti gli sportivi e gli appassionati del settore. Promuoviamo il dialogo critico e l’interscambio di notizie riguardanti ogni tipo di impresa sportiva. Non rincorriamo freneticamente il trending topic, evitando il clickbaiting. Diamo dignità allo sport, con ritmo ed etica lavorativa.
Team

Paolo Sinacore - Chief Editor
Simone Colongo - Art Director