L’inesauribile voglia di vincere del plurimedagliato nuotatore milanese non conosce limiti:  “Volevo prendermi un po’ di rivincite con il passato. L’ho fatto alla grande”.

Nuoto
di Simone Colongo
@sim_uan

Simone Barlaam: 6 medaglie d’oro, 4 record del mondo e 2 record europei ai Campionati mondiali di nuoto paralimpico di Madeira 2022


Sei titoli mondiali e altrettante medaglie d’oro. Quattro record mondiali e due record europei. Sono i numeri da capogiro di Simone Barlaam ai campionati del mondo di nuoto paralimpico di Madeira 2022, disputati a giugno. Numeri che riassumono le vittorie, ma non dicono tutto. Non raccontano il valore e le emozioni dietro a ognuna delle gare vinte dal campione azzurro, in forza alle Fiamme Oro e alla Polha Varese. Un fenomeno che non si concede pause, come dimostrano le tre medaglie d’oro appena vinte ai Campionati Italiani Assoluti di Napoli. Meravigliosamente insaziabile.


Credits | Gabriele Seghizzi

Ai mondiali di Madeira, Barlaam ha partecipato a sei gare e le ha vinte tutte e sei. Nell’ambito della categoria S9, è campione del mondo nei 100 farfalla; nei 400 stile libero; nei 100 stile libero; nei 100 dorso; nei 50 stile libero, la sua gara regina dove ha vinto l’oro anche alle Paralimpiadi di Tokyo. E infine è stato determinante, con una rimonta entusiasmante, nella conquista dell’oro e del record del mondo nella staffetta 4x100 mista, ultima gara in calendario ai mondiali che ha consegnato agli azzurri - per la seconda volta dopo Londra 2019 - il gradino più alto del medagliere, davanti a Stati Uniti e Brasile.

Sempre per restare sui numeri, Simone Barlaam ha ritoccato i record del mondo nei 100 stile libero (52.23, primo della storia a scendere sotto i 53 secondi nella classe S9), quello dei 100 dorso (59.72, primo atleta della sua categoria a scendere sotto il minuto), 50 stile (24 secondi netti) e nella staffetta 4x100 stile libero punti 34 (4:02.53). Il campione di Cassinetta di Lugagnano ha fatto segnare anche il record europeo nei 400 stile libero (4:10.78) e nei 100 metri farfalla (58.29). Vero protagonista dei mondiali portoghesi, è imbattuto in tutte le gare che ha disputato ai Mondiali, da Londra 2019 a Madeira 2022, con un bottino di 11 ori raccolti solo in queste due competizioni. Con le quattro medaglie dei Giochi Paralimpici di Tokyo (1 oro, 2 argenti e 1 bronzo) il palmarés internazionale raggiunge le 31 medaglie – di cui 22 d’oro - tra Paralimpiadi, Mondiali ed Europei. Un atleta che a soli 22 anni si è già consacrato nell’Olimpo tra i grandi dello sport mondiale.

Il giorno dopo mentre passeggia per le vie di Madeira con i compagni della nazionale, passate le tensioni delle gare, commenta così i risultati: “È andata benissimo, oltre le mie aspettative. Tutto è andato perfettamente. Volevo prendermi un po’ di rivincite con me con il passato. Non pensavo di far così bene e di andare così veloce. Perché un conto è vincere le medaglie e un conto è andare così veloce. C’erano alcune assenze quest’anno tra gli atleti, i russi, alcuni ucraini, ma i record sono quelli e raccontano che sono andato davvero veloce. Sono ancora incredulo finora di quello che ho fatto”.

Tra tante vittorie qual è quella che ti ha dato più soddisfazione?

“Quella più sudata è stata quella dei 400 stile, dove non ho neanche esultato da quanto ero stanco dopo la gara. Ma quelle che mi hanno dato più soddisfazione sono stati forse i 100 delfino e i 100 stile libero, per motivi diversi, la prima perché ho battuto il campione paralimpico, l’australiano Martin, che aveva vinto a Tokyo, la seconda per come l’ho vinta, con tanto distacco, facendo scendere il cronometro a 52 secondi e 23 centesimi. Difficile scegliere”.

C’è un segreto per questi successi ritrovati, dopo un anno olimpico difficile nel quale hai raccolto meno forse di quanto ci si aspettava dopo i 5 ori di Londra 2019?

“La condizione fisica è buona, ma sono entrato in un mood positivo dopo il primo successo nei 100 farfalla e questo mi ha portato a far bene in ogni gara. I cambiamenti di quest’anno, gli allenamenti con la squadra FIN e tutta una serie di cose nuove che sono successe, mi hanno fatto rinascere come atleta. Ho ritrovato il piacere di stare in acqua, di divertirmi ed è lì che do il meglio di me, come in questi casi”.

A chi dedichi queste vittorie mondiali?

“Le vittorie le dedico a me stesso, e me le sono guadagnate dopo i tanti problemi dell’anno scorso. Ci sono tutti quelli che mi hanno aiutato a raggiungerle che ringrazio ovviamente. Ma sono mie queste vittorie”.

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi? Quanto è difficile averne di nuovi dopo aver infranto ogni record?

“La vittoria più importante di questi Mondiali è l’aver ritrovato la gioia di gareggiare che mi era venuta un po’ a mancare nel periodo pre Tokyo. I prossimi obiettivi sportivi sono sicuramente i Mondiali di Manchester 2023 e le Paralimpiadi di Parigi 2024. A 21 anni ho vinto tutto ma gli stimoli li trovo sempre. Lavoro sui dettagli, ci sono tante cose che voglio migliorare e adesso che sono tornato a divertirmi voglio godermela e continuare a vincere. L’appetito vien mangiando”.

Come reputi il comportamento della stampa sportiva nazionale in relazione ai tuoi recenti risultati? Pensi sia stato dato il giusto risalto alle prestazioni o si poteva fare di meglio?

“Qualcosa si sta muovendo ma sicuramente si deve fare un ulteriore step anche da questo punto di vista. Non parlo solo dei miei risultati ma del racconto di un’Italia che ha dominato un mondiale nella maggior parte delle categorie vincendo in totale 64 medaglie, risultando prima nella classifica finale della manifestazione con 27 medaglie d’oro, 24 d’argento e 13 di bronzo”.



Credits | Gabriele Seghizzi
 

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