Tra le giovani promesse più in vista dello sport tricolore, Matteo Santoro è sicuramente una delle punte di diamante. Questo perché non si tratta di una semplice speranza per il futuro, ma di una certezza già assodata e consolidata nel presente.
Tuffi
di Paolo Sinacore
@bigshotpaul
Tuffi
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Un tuffo nel futuro con Matteo Santoro
Il talento di Matteo Santoro non è di certo cosa comune nel mondo dei tuffi. A dirla tutta, non è comune a prescindere dallo sport di riferimento. A colpire è soprattutto la sconvolgente precocità con la quale il 18enne romano si sta imponendo a livello internazionale. Primo trionfo europeo a 14 anni, prima medaglia mondiale a meno di 16: un ruolino di marcia impressionante che gli sta permettendo di frantumare record nazionali di una scuola storica come quella nostrana. Si aspettava però da un pò di tempo, soprattutto in ambito maschile, un nome che potesse ricordare anche solo vagamente i fasti dei tempi d’oro; un ragazzo che potesse almeno provare a seguire le orme dei grandissimi di questo sport, dei Dibiasi e dei Cagnotto. E se Matteo, appena maggiorenne, può già vantare cinque medaglie europee e tre mondiali a livello Senior nel suo palmares, la strada intrapresa sembra veramente essere quella giusta. Per tuffarsi non solo in acqua, ma anche e soprattutto nel futuro.

Credits | CONI
Come ti sei avvicinato al mondo dei tuffi e quando hai capito che sarebbe diventata la tua passione?
Ho iniziato a fare tuffi all’età di 4 anni e ho sempre praticato questo sport. Ho seguito mia sorella che già lo praticava da un anno, mi sono subito innamorato e da lì non ho più smesso.
I tuffi richiedono grande concentrazione e controllo del corpo. Quali tecniche utilizzi per mantenere la calma prima del salto?
I tuffi sono uno sport molto mentale oltre che fisico, non ho una tecnica specifica che mi aiuta ma uso tanto la respirazione e mi chiudo in una bolla senza sentire niente e nessuno.
C’è un tuffatore o un atleta in generale a cui ti ispiri e che consideri un modello?
Sicuramente Tania Cagnotto é tra i miei idoli, come tutti i tuffatori italiani… un altro tuffatore é Jack Laugher, trampolinista inglese che ammiro tantissimo.
Qual è stato il momento più emozionante della tua carriera finora? Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
Per fortuna ho vissuto tantissimi momenti emozionanti nella mia carriera fino ad ora, e sicuramente uno tra i più importanti é la medaglia del mondiale di Doha 2024: la mia famiglia era lì a guardare la gara e tifarmi, e questo mi ha emozionato molto. Un altro momento da ricordare é quando ho vinto la medaglia d’oro agli europei giovanili nel 2024, i miei ultimi a livello giovanile… non sono uno che piange in pubblico, ma sul podio in quel momento sono scoppiato in lacrime.
Come riesci a bilanciare la vita da atleta con la tua vita privata? Raccontaci i tuoi hobby al di fuori della vasca.
Per me è molto importante avere distrazioni al di fuori dello sport, per liberare la mente e vivere più sereni. A oggi frequento il liceo scientifico sportivo quindi oltre ad allenarmi studio molto; un’altra distrazione molto importante per me é la musica, ne ascolto tantissima e mi fa sentire molto bene; infine aggiungo che ho molti amici fuori dal contesto sportivo, per questo non penso sempre e solo allo sport ma ho impegni e amici all’esterno.
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